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PRSES esterno o interno, questo è il dilemma

La nomina del PRSES, acronimo per ‘person responsible for storage equipment safety’, può essere riferita ad una persona esterna all’azienda o deve necessariamente prevedere che la figura sia interna allo staff aziendale?

Prima di rispondere al quesito inquadriamo brevemente il ruolo del PRSES e l’origine della sua figura.

Chi è il PRSES?

Il PRSES, acronimo di Person Responsible for Storage Equipment Safety, è la persona responsabile della sicurezza dell’attrezzatura di immagazzinaggio.

Si tratta di una figura introdotta dalla norma UNI EN 15635:2009 (Sistemi di stoccaggio statici di acciaio – Utilizzo e manutenzione dell’attrezzatura di immagazzinaggio) al fine di identificare un riferimento per la gestione della sicurezza dei sistemi di stoccaggio. 

Cosa fa il PRSES?

Il PRSES è la persona, o l’ente, responsabile delle ispezioni visive e ha il compito di svolgerle direttamente, oppure coordinarle, e registrarle.

Le ispezioni visive, insieme al resoconto immediato e alle ispezioni dell’esperto validatore, sono le attività previste dalla norma UNI EN 15635:2009 per assicurare l’utilizzo sicuro di una scaffalatura. 

In particolare, le ispezioni visive hanno lo scopo di:

  1. verificare lo stato di mantenimento della scaffalatura nelle condizioni di sicurezza richieste;
  2. verificare la presenza e l’efficacia della segnaletica e dei dispositivi di protezione;
  3. individuare danni non segnalati tramite resoconto immediato nel corso dell’attività giornaliera.

Chi nominare come PRSES?

È compito dell’utilizzatore, che potrebbe corrispondere a datore di lavoro e/o dirigente, nominare il PRSES. 

La norma UNI EN 15635 non pone vincoli nella scelta di tale figura: può essere un ente, una persona esterna, ovvero un fornitore, o una persona interna all’azienda, purché in possesso dei requisiti di “persona competente” specificati dalla norma stessa. 

Molteplici sono i motivi che portano però alla conclusione che la scelta di un PRSES interno sia la soluzione ottimale, in particolare:

  1. al fine di svolgere le ispezioni, il PRSES deve conoscere la natura delle attività svolte all’interno del magazzino e i pericoli ad esse associati. Un lavoratore interno ha più dimestichezza con le attività, i luoghi e le persone rispetto a un esterno, di conseguenza è in grado di svolgere il proprio compito in modo efficiente;
  2. vi sono dei parallelismi tra gli obblighi del PRSES e della figura del Preposto, così come definita dal D.Lgs. 81/08. La norma UNI EN 15635 individua, infatti, delle responsabilità tecniche che sono del tutto assimilabili a quelle di un manutentore, ma anche delle responsabilità relative a processi di identificazione dei pericoli e di valutazione dei rischi che competono solitamente a figure poste in posizioni più elevate nell’organigramma della sicurezza aziendale. È evidente la convenienza di scegliere un PRSES interno in modo da far coincidere i due ruoli (PRSES e Preposto) nella stessa persona;
  3. come detto precedentemente, una delle attività previste dalla norma per assicurare l’utilizzo sicuro di una scaffalatura è il resoconto immediato. Esso identifica il contributo fondamentale che i lavoratori possono fornire nel garantire le condizioni di uso sicuro degli scaffali e consiste nell’informare immediatamente il PRSES una volta rilevato un danno alle attrezzature o una situazione di pericolo. È evidente che un PRSES interno garantisca una constatazione immediata efficace ed efficiente per due motivi: primo, facendo parte dell’azienda, i lavoratori conoscono il PRSES, sanno dove poterlo trovare o come contattarlo il più rapidamente possibile e possono comunicare il danno o il pericolo individuato; secondo, il fatto che sia presente in azienda porta a una riduzione notevole dell’intervallo temporale tra la comunicazione del lavoratore e l’intervento del PRSES, in quanto si azzerano i tempi di attesa e i tempi di trasferimento di un PRSES esterno.
  4. la terza attività prevista dalla norma per assicurare un uso sicuro delle scaffalature è l’ispezione di un esperto validatore. Essa ha come scopo quello di valutare, con un livello di competenze tecniche avanzato, la sicurezza globale della scaffalatura e del suo ambiente circostante e va svolta almeno ogni 12 mesi. Stabilire la frequenza, l’estensione e le modalità di conduzione delle ispezioni è compito del PRSES e va fatto considerando le specificità del magazzino e tutti i componenti e gli accessori della scaffalatura. È chiaro che un PRSES esterno non potrà avere la stessa dimestichezza con le attività, i luoghi e le persone di un PRSES interno, da tempo presente in azienda;
  5. il ruolo del PRSES richiede che la persona designata sia in grado di anteporre la sicurezza degli operatori e delle merci, o comunque di persone che accedono in prossimità degli scaffali, a qualsiasi altra mansione affidatagli. Nella designazione di questa figura il datore di lavoro deve tenere conto, oltre che delle competenze tecniche, anche delle capacità decisionali e delle abilità nella risoluzione dei problemi da parte della figura incaricata. Vien da sé che il datore di lavoro, decidendo di optare per un PRSES interno, può effettivamente tenere in considerazione tali aspetti in quanto ha una conoscenza più approfondita dei suoi lavoratori.

Conclusioni

Gli aspetti precedentemente evidenziati suggeriscono non solo la convenienza di scegliere un lavoratore interno, ma anche la necessità di nominarne più di uno, in modo da avere sempre un riferimento in azienda nel caso di attività organizzata su più turni, per la gestione di imprevisti e/o assenze o su sedi molto estese.

In conclusione possiamo affermare che, sebbene la norma non vieti che il PRSES possa essere identificato in una figura esterna, sarà attentamente da valutare da parte del datore di lavoro il vantaggio e l’opportunità di avere una o più risorse interne che possano assolvere al compito con tempestività e conoscenza dei luoghi, provvedendo in ogni caso alla formazione e all’addestramento necessari per questa figura.

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