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NTC2018, elementi non strutturali ed impiantistici: chi fa cosa

Il tema degli elementi non strutturali ed impiantistici è sempre di particolare interesse per chi si occupa di valutazioni della sicurezza di aziende, luoghi di lavoro, magazzini e simili.

In primo luogo perché l’elemento non strutturale (una scaffalatura, una tubazione o un macchinario) potrebbe, in caso di terremoto, collassare provocando danni agli occupanti e impedendo o rendendo difficoltosa l’evacuazione. In secondo luogo perchè la continuità aziendale è sempre più un’esigenza, e il datore di lavoro vorrebbe che dopo il sisma l’azienda ridiventasse subito agibile (elementi strutturali) ed operativa (elementi non strutturali).

Da uno scambio di email con un collega in cui ci siamo confrontati sul tema è derivata una lettura ancora più attenta delle nuove NTC2018, in particolare dei paragrafi 7.2.3 e 7.2.4.

7.2.3 ELEMENTI COSTRUTTIVI NON STRUTTURALI

Per elementi costruttivi non strutturali s’intendono quelli con rigidezza, resistenza e massa tali da influenzare in maniera significativa la risposta strutturale e quelli che, pur non influenzando la risposta strutturale, sono ugualmente significativi ai fini della sicurezza e/o dell’incolumità delle persone. …

Quando l’elemento non strutturale è costruito in cantiere, è compito del progettista della struttura individuare la domanda e progettarne la capacità in accordo a formulazioni di comprovata validità ed è compito del direttore dei lavori verificarne la corretta esecuzione; quando invece l’elemento non strutturale è assemblato in cantiere, è compito del progettista della struttura individuare la domanda, è compito del fornitore e/o dell’installatore fornire elementi e sistemi di collegamento di capacità adeguata ed è compito del direttore dei lavori verificarne il corretto assemblaggio.

Parlando quindi di elementi costruttivi non strutturali troviamo 2 criteri che fanno rientrare o meno dei manufatti in questa particolare categoria soggetta a verifica:

  1. per rigidezza, resistenza e massa influenzano in modo significativo la risposta strutturale;
  2. possono compromettere la sicurezza e incolumità delle persone.

In entrambi i casi la catena delle responsabilità coinvolge progettista/fornitore/installatore/direttore lavori. Le NTC2018 mettono il fornitore/installatore al centro perché in effetti spesso le scelte operate autonomamente da questi soggetti (che modificano d’accordo con il committente i parametri di fornitura) avvengono all’insaputa del progettista strutturale che ha, a monte, eseguito le verifiche del caso.

Danni derivanti dal collasso di elementi non strutturali nel “sisma Emilia” – Fonte ReLUIS

Parlando di impianti le NTC2018 proseguono:

7.2.4. CRITERI DI PROGETTAZIONE DEGLI IMPIANTI

Il presente paragrafo fornisce indicazioni utili per la progettazione e l’installazione antisismica degli impianti, intesi come insieme di: impianto vero e proprio, dispositivi di alimentazione dell’impianto, collegamenti tra gli impianti e la struttura principale. A meno di contrarie indicazioni della legislazione nazionale di riferimento, della progettazione antisismica degli impianti è responsabile il produttore, della progettazione antisismica degli elementi di alimentazione e collegamento è responsabile l’installatore, della progettazione antisismica degli orizzontamenti, delle tamponature e dei tramezzi a cui si ancorano gli impianti è responsabile il progettista strutturale.

Nella progettazione di impianti andranno quindi, obbligatoriamente, prese in considerazione le azioni sismiche. Ovviamente se il macchinario è progettato all’estero dovranno essere tenute presenti dal fabbricante le prescrizioni tecniche della norma italiana. Attenzione poi che l’installatore rispetti le prescrizioni del fabbricante sulla tipologia di fissaggi e collegamenti. Il tutto dopo che il progettista strutturale abbia previsto il carico derivante dall’impianto stesso.

La capacità dei diversi elementi funzionali costituenti l’impianto, compresi gli elementi strutturali che li sostengono e collegano, tra loro e alla struttura principale, deve essere maggiore della domanda sismica corrispondente a ciascuno degli stati limite da considerare (v. § 7.3.6). È compito del progettista della struttura individuare la domanda, mentre è compito del fornitore e/o dell’installatore fornire impianti e sistemi di collegamento di capacità adeguata.

Ne deriva che se il fornitore e/o installatore non ha informazioni sulla domanda sismica dell’elemento, si deve informare in quanto è direttamente responsabile dell’installazione.

Non ricadono nelle prescrizioni successive e richiedono uno specifico studio gli impianti che eccedano il 30% del carico permanente totale del campo di solaio su cui sono collocati o del pannello di tamponatura o di tramezzatura a cui sono appesi o il 10% del carico permanente totale dell’intera struttura.

Continua la norma indicando che impianti particolarmente pesanti devono essere oggetto di studio specifico mentre per impianti più piccoli sono previste prescrizioni generali e semplificate.

 

Schematizzazione degli elementi impiantistici (in rosso) da sottoporre a verifica

Conclude poi il paragrafo 7.2.4:

Deve essere limitato il rischio di fuoriuscite incontrollate di gas o fluidi, particolarmente in prossimità di utenze elettriche e materiali infiammabili, anche mediante l’utilizzo di dispositivi d’interruzione automatica della distribuzione. I tubi per la fornitura di gas o fluidi, al passaggio dal terreno alla costruzione, devono essere progettati per sopportare senza rotture i massimi spostamenti relativi costruzione-terreno dovuti all’azione sismica corrispondente a ciascuno degli stati limite considerati (v. § 7.3.6)

Le NTC2018 in questo paragrafo modificano leggermente le NTC2008. Sparisce il riferimento a “dispositivi di interruzione automatica del flusso” e inoltre viene aggiunto che la verifica va eseguita per tutti gli SL considerati.

In conclusione possiamo osservare come l’aspetto della sicurezza degli occupanti, soprattutto dei lavoratori se parliamo di siti industriali, in caso di sisma passi anche dalla valutazione degli  impianti e degli elementi non strutturali. Le NTC2018 forniscono elementi utili per questa valutazione che, a parere di chi scrive, potrebbe essere in prima battuta focalizzata sugli elementi non strutturali e impiantistici significativi ai fini della sicurezza e/o dell’incolumità delle persone” .

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